4/06/2023 14:30 - 20:00
PASSEGGIATA con FRANCO ARMINIO
VISIT WITH LOCAL
Alla scoperta dell’antica Torre ROSSA costruita intorno al 1300/1400. A partire dagli anni 30 divenne l’abitazione di Desiderio Trabucco, noto come il ïl Papillon del Canavese. Dalla Torre parte un cunicolo, che si presume collegasse Bairo ad Agliè. Anticamente nei sotterranei della Torre venivano reclusi i prigionieri.
Accompagna la visita il Passenger Ivo Chiolerio
APPUNTAMENTO presso Salita ai Castelli alle ore 14:30
PASSEGGIATA con FRANCO ARMINIO
“I luoghi famosi perdono sangue. Se ancora volete trovare qualcosa da guardare andate dove non va nessuno. Nei luoghi che attraverso c’è sempre qualcosa da guardare. Un gioco di presenze e assenze, una preziosa mappa di fregi e sfregi.”
Franco Arminio è nato e vive in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato molti libri di poesia e di prosa, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Nel 2012 ha ideato il festival La luna e i calanchi ad Aliano, evento di cui è direttore artistico e che si svolge ogni anno nel paese lucano, con migliaia di partecipanti da tutta Italia.Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi. Nel 2017,, ha ricevuto il Premio Brancati. Per la sua attività artistica e per l’impegno civile. Collabora con vari quotidiani nazionali come Il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano.
Modera Stefano Pandolfini | Guida ambientale Stefano Pozzuolo
PARTENZA presso Salita ai Castelli alle ore 16:00
SPETTACOLO “CORRENTE CONTINUA” di e con Tecnologia Filosofica
Ogni volta mi ritrovo qui, sdraiato. Per riflettere? Mi hai detto che rifletto sempre.
Mi confronto con qualcosa che so che non rimarrà, che se ne andrà via, e io sentirò di nuovo quel vuoto.
Perché le storie mi investono, ne faccio parte, anche quando non voglio farne parte.
CORRENTE CONTINUA
Il canale si racconta, si confida, è in difficoltà perché non ricorda; ha sempre conosciuto il mondo attraverso gli altri, ma anche lui ha bisogno di essere ascoltato. I racconti sul Canale di Caluso ci hanno testimoniato l’importanza dell’acqua come bene comune e cardine sociale. Il Canale era centrale per la vita del paese, quasi come se fosse anche lui un abitante di Bairo. La narrazione diventa una confessione del Canale, che ha mille anime differenti, che soffre per questa sua scissione continua: la sua unicità – e di conseguenza la sua identità – viene messa in discussione dalle persone che incontra, da quello che scopre del mondo, ma anche dal fatto che le sue acque scorrono continuamente e non riescono a fermarsi a una visione unica e univoca della realtà. Conosce il mondo che lo circonda, le storie delle persone che su questo canale si incontrano.
Con la Compagnia Tecnologia Filosofica, testi di Stefano Pandolfini, musiche di Enea Pascal (Ivreatronic)
APPUNTAMENTO presso Canale di Caluso – via Molino alle ore 18:00
La storia del Canale di Caluso inizia nel 1558, quando il Maresciallo Charles de Cossè Brissac, Governatore del Piemonte per conto del Re di Francia, ne ordina la costruzione. Il suo obiettivo è quello di portare l’acqua dal torrente Orco al territorio di Caluso. Nel corso dei secoli, il Canale, con il suo percorso di 28 chilometri e nove paesi attraversati, diventa un prezioso alleato di tutte le attività connesse all’acqua: l’agricoltura, i mulini da canapa, le fucine per la lavorazione del ferro, le manifatture di cotone e seta fino all’industria moderna. Oggi il Canale di Caluso, con le sue peculiarità architettoniche, storiche e naturalistiche, è “un’agorà diffusa”, dove i cittadini di Bairo passeggiano, si incontrano, chiacchierano, lontano dalla confusione dei motori e dalla vita di tutti i giorni.