CORTEREGGIO, “CURTIS REGIA”

Cortereggio… alla storia Curtis Regia, luogo di nascita di Antonio Michela Zucco (inventore della “Michela”) e territorio della coltivazione della Piattella bianca di Cortereggio, presidio SlowFood.
Le prime notizie di Cortereggio risalgono all’882 d.C.: Carlo il Grosso donò questo terreno, capo-distretto di parecchi altri (tra cui S. Giorgio, che doveva essere un castello avanzato a difesa della stessa Curtis Regiae) alla Chiesa di Vercelli. In realtà, questa zona del Canavese era già abitata in epoca romana, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici (in genere tombe affiorate durante la lavorazione dei campi) e tracce di “centurie”, lotti quadrati costituiti da fossi, filari di alberi e strade, corrispondenti ai terreni ceduti ai coloni romani. “Corte Regia” indicava a quei tempi un latifondo di proprietà reale (per donazioni o confische), costituito da case rustiche con stalle, terreni lavorati, boschi e pascoli. La donazione di Carlo il Grosso, confermata da Ludovico III nel 901 e Ottone II nel 999, fu contrastata nel 1003 da Arduino re d’Italia; egli trasferì la proprietà dalla Chiesa di Vercelli a quella di Ivrea, pare per intercessione della pia consorte Berta. Nell’atto di donazione si rileva che Curtis Regiae aveva modificato il nome in Corte dell’Orco e gli abitanti la indicavano come “Castello di San Giorgio”, per la vicinanza a quella località fortificata, destinata a diventare sempre più importante. Nei decenni successivi la donazione fu osteggiata e confermata più volte dai reali di turno; nel 1019 fu ceduta all’Abbazia di Fruttuaria di S. Benigno. Tutti questi passaggi di proprietà erano più nominali che effettivi, a causa delle continue guerre e invasioni che rendevano impossibile controllare donazioni, confische, eredità. Alla fine dell’ XI secolo Cortereggio, insieme ad altre località (Cuceglio, Ciconio, Lusigliè, Ozegna,  Misobolo, Cervario) fu indicata come “villa”, cioè un villaggio non fortificato dipendente dal “castrum” (castello). Dalla metà del XII secolo il feudo di S. Giorgio e le sue “ville” entrarono in possesso della nobile famiglia dei Biandrate, in seguito passarono ai Marchesi del Monferrato e nel 1631, con la pace di Cherasco, ai Savoia. Nei documenti del tardo medioevo la borgata viene denominata “Corterezo” (da cui il termine dialettale “Coutress”). L’attuale Cortereggio appare sicuramente un luogo di antica costruzione che ebbe a soffrire, nei secoli, per le piene dell’Orco. Venne prescelta come “Curtis Regiae” probabilmente per la fittissima vegetazione che, prima dell’anno mille, ricopriva tutta questa zona del Canavese e che poteva fungere da protezione contro le alluvioni. Col passar del tempo, San Giorgio, per la sua posizione facilmente difendibile e al riparo dalle piene, diventò l’insediamento rurale più importante della zona.

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